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giovedì 16 gennaio 2020

La sicurezza stradale deve tutelare tutti gli utenti della strada


Oggi l'attuale sicurezza stradale non tutela con pari dignità e rispetto tutti gli utenti della strada.

Questo è un cambiamento non più rinviabile!

Dobbiamo trovare tutti assieme un nuovo e più sicuro modo per spostarci sia in città che sul territorio extraurbano.

Le persone non useranno le biciclette come primo mezzo di trasporto finchè non avranno percorsi dedicati e protetti, un Codice della Strada che dia loro la precedenza agli incroci e il promiscuo con i mezzi a motore limitato.

La bicicletta(la classica city bike) e l'e-bike(bici a pedalata assistita) prima di essere salutare e amico dell’ambiente è, per i giovani di ogni età, il mezzo più rapido per andare da un punto all'altro di Trieste, salite comprese.

La nostra Città può diventare una ‘bicycle-friendly pilot city’ gestendo lo spazio disponibile in modo diverso, togliendolo alle automobili per darlo ai percorsi e alle aree pedonali (e di conseguenza alle biciclette), ma anche e soprattutto al trasporto pubblico.

Non si sta proponendo di portare le persone a pedalare per ogni dove, ma di togliere le auto dalle strade e suggerire una reale alternativa che renderà le bici e ora anche i nuovi mezzi della micromobilità la scelta di default da collegare alla rete di trasporto pubblico.

È solo una questione di progetto: abbiamo bisogno di strade che siano luoghi disegnati per le persone, non ingegnerizzate per le auto!
Le strade sono spazi pubblici, e dove si può, dovrebbero essere riprogettate per accogliere tutti i sistemi di trasporto urbano, non uno solo: l'AUTO.

Tutti possibilmente sulla stessa strada, ma con l'utenza vulnerabile (pedoni/ciclisti e parificati) in sedi separate e protette.

La legge sulla parificazione dei monopattini alle biciclette, nel campo della sicurezza stradale, è alquanto "approssimativa" e senza sperimentazione sta per creare ulteriore confusione a tutta l'utenza stradale aggravandone la sicurezza.

Pertanto ai fini di snellire il traffico e abbattere l'inquinamento: 
 

                                    Benvenuti i monopattini! 

 

Ma per migliorare la sicurezza stradale e il rapporto oggi non amichevole tra tutti gli utenti della strada,

CHIEDIAMO a te caro Sindaco Roberto Dipiazza

che i velocipedi (biciclette e monopattini) in Città siano messi in condizione di circolare su:

aree pedonali con limite di velocità di 6 km/h;
isole ambientali(da istituire quanto prima) e zone30;
ciclabili bidirezionali in sede propria e i pedoni su un contiguo
marciapiede, su strade urbane scorrevoli con limiti di 50km/h.

E fuori Città ove è possibile su:

ciclabili bidirezionali “contraflow”(controsenso di marcia) in sede
propria e i pedoni su un contiguo marciapiede, il tutto delimitato
da un sicuro guardrail a protezione dal traffico, su strade
extraurbane con limiti 50km/h o superiori(cfr. foto)



Chiediamo al magnifico rettore dell'Università di Trieste prof. Roberto Di Lenarda di aiutare la Città!

Chi meglio della nostra Università può aprire un cantiere culturale, primo cantiere e vera sfida per un cambio di mentalità, per poter iniziare questo e altri cambiamenti che realizzino i sogni, quei sogni che possono far diventare la nostra splendida, meravigliosa e ineguagliabile Trieste una grande realtá sostenibile europea.

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TRIESTE IN BICI L' associazione che si occupa di mobilità sostenibile, rispettando l'ambiente(naturale e urbano) e la salute dei cittadini.


Amministratore
  Ares Pecorari
 


Questo messaggio è stato inviato via mail al magnifico rettore dell'Università di Trieste prof. Roberto Di Lenarda, al Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza  e p.c. al Direttore Dipartimento Territorio, Economia, Ambiente e Mobilità del Comune di Trieste Giulio Bernetti.

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