Oggi
l'attuale sicurezza stradale non tutela con pari dignità e rispetto
tutti gli utenti della strada.
Questo
è un cambiamento non più rinviabile!
Dobbiamo
trovare tutti assieme un nuovo e più sicuro modo per spostarci sia
in città che sul territorio extraurbano.
Le
persone non useranno le biciclette come primo mezzo di trasporto
finchè non avranno percorsi dedicati e protetti, un Codice della
Strada che dia loro la precedenza agli incroci e il promiscuo con i
mezzi a motore limitato.
La
bicicletta(la classica city bike) e l'e-bike(bici a pedalata
assistita) prima di essere salutare e amico dell’ambiente è,
per i giovani di ogni età, il
mezzo più rapido per andare da un punto all'altro di Trieste,
salite
comprese.
La
nostra Città può diventare una ‘bicycle-friendly
pilot city’
gestendo lo spazio disponibile in modo diverso, togliendolo alle
automobili per darlo ai percorsi e alle aree pedonali (e di
conseguenza alle biciclette), ma anche
e soprattutto al trasporto pubblico.
Non
si sta proponendo di portare le persone a pedalare per ogni dove, ma
di
togliere le auto dalle strade e
suggerire una reale alternativa
che
renderà le bici e ora anche i nuovi mezzi della micromobilità la
scelta di default da collegare alla rete di trasporto pubblico.
È
solo una questione di progetto: abbiamo
bisogno di
strade
che siano luoghi disegnati per le persone,
non
ingegnerizzate per le auto!
Le
strade sono spazi
pubblici,
e dove si può, dovrebbero essere riprogettate per accogliere tutti i
sistemi di trasporto urbano, non uno solo: l'AUTO.
Tutti
possibilmente sulla stessa strada, ma con l'utenza vulnerabile
(pedoni/ciclisti e parificati)
in sedi separate e protette.
La
legge sulla parificazione dei monopattini alle biciclette, nel campo
della sicurezza stradale, è alquanto "approssimativa" e
senza sperimentazione sta per creare ulteriore confusione a tutta
l'utenza stradale aggravandone la sicurezza.
Pertanto
ai fini di snellire il traffico e abbattere l'inquinamento:
Ma
per migliorare la sicurezza stradale e il rapporto oggi non
amichevole tra tutti gli utenti della strada,
CHIEDIAMO
a te caro Sindaco Roberto Dipiazza
che
i velocipedi (biciclette e monopattini) in Città siano messi in
condizione di circolare su:
• aree
pedonali con limite di velocità di 6 km/h;
• isole
ambientali(da istituire quanto prima) e zone30;
• ciclabili
bidirezionali in sede propria e i pedoni su un contiguo
marciapiede, su
strade urbane scorrevoli con limiti di 50km/h.
E
fuori Città ove è possibile su:
• ciclabili
bidirezionali “contraflow”(controsenso
di marcia) in
sede
propria e i
pedoni su un contiguo marciapiede, il tutto delimitato
da
un sicuro guardrail a protezione dal traffico, su
strade
extraurbane
con limiti 50km/h o
superiori(cfr.
foto)
Chiediamo
al magnifico rettore dell'Università di Trieste prof. Roberto Di
Lenarda di aiutare la Città!
Chi
meglio della nostra Università può aprire un cantiere culturale,
primo cantiere e vera sfida per un cambio di mentalità, per poter
iniziare questo e altri cambiamenti che realizzino i sogni, quei
sogni che possono far diventare la nostra splendida, meravigliosa e
ineguagliabile Trieste una grande realtá sostenibile europea.
group page twitter
TRIESTE
IN BICI L' associazione che si occupa di mobilità sostenibile,
rispettando l'ambiente(naturale e urbano) e la salute dei cittadini.
Amministratore
Ares
Pecorari
Questo messaggio è stato inviato via mail al magnifico rettore dell'Università di Trieste prof. Roberto Di Lenarda, al Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e p.c. al Direttore Dipartimento Territorio, Economia, Ambiente e Mobilità del Comune di Trieste Giulio Bernetti.
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