Abbiamo
ascoltato l'architetto Andreas Kipar che ha presentato non un
progetto, ma un virtuoso processo. Una realtà tracciata in modo
ammirevole che ha bisogno di tempo, dedizione e approfondimento, ma
che necessita soprattutto di una condivisione con la Città. Prima
di tutto le persone, poi lo spazio pubblico e poi l'architettura.
Bisogna riappropriarsi e coltivare questo luogo. Per ora c'è bisogno
di tanto verde in Porto vecchio, di connettersi con la Barcolana, con
tutto quel mare dal castello di Miramare fino alla città interna,
affinchè Trieste possa tornare città di spazi, spazi sostenibili
di cui la gente ha bisogno per respirare e per ritrovare di nuovo
l'identità, l'anima di questo luogo, che senza le persone non potrà
mai avvenire.
Il futuro di Trieste è la regione e pertanto bisogna creare connessioni tra quello che fu chiuso e che ora va connesso, tra il Carso, la Città, la Costa, vanno connesse perchè davanti abbiamo quella grande piazza che è il mare.
Una realtà pensata come uno spartito 🎼 musicale, in cui le note sono le attività, le pause gli spazi aperti, con un'armonia sostenibile tra componente umana e ambiente |
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