Cari amici,
da qualche anno tante cose sono cambiate a Trieste. Ma, per far sì che il cittadino medio possa accorgersi che qualcosa è cambiata in meglio, è necessario che coloro che saranno i nuovi amministratori della Città continuino ad affrontare temi che l’attuale Giunta comunale ha iniziato a mettere sul tappeto e ne migliorino la visibilità e l’attuazione, affinché la cittadinanza che vuole, che chiede di essere partecipe e protagonista della vita cittadina, possa e voglia, oggi, esserlo anche della politica locale, avendo ricevuto da quest’ultima una visione chiara su come sarà Trieste e il suo territorio domani.
da qualche anno tante cose sono cambiate a Trieste. Ma, per far sì che il cittadino medio possa accorgersi che qualcosa è cambiata in meglio, è necessario che coloro che saranno i nuovi amministratori della Città continuino ad affrontare temi che l’attuale Giunta comunale ha iniziato a mettere sul tappeto e ne migliorino la visibilità e l’attuazione, affinché la cittadinanza che vuole, che chiede di essere partecipe e protagonista della vita cittadina, possa e voglia, oggi, esserlo anche della politica locale, avendo ricevuto da quest’ultima una visione chiara su come sarà Trieste e il suo territorio domani.
Da esperienze vissute in altri paesi europei, ho compreso
il perché la nostra meravigliosa Trieste, ricchissima di interessi e di eccellenze
inestimabili, stenta a decollare. Non solo non c’è fiducia nelle istituzioni, bensì
manca anche e soprattutto una profonda ricostruzione e recupero della cultura
civica che permetterebbe a noi triestini
di
considerare il prossimo come portatore di diritti e di vedere la “cosa
pubblica” come fosse nostra, da rispettare e da tutelare.
Quando nel 2010 ho fondato TRIESTE IN BICI, il mio
intento non era quello di creare una delle tante associazioni per i ciclisti di
Trieste, bensì, promuovendo un’attività sana e divertente come soluzione ai
problemi di mobilità della Città, volevo porre i presupposti, affinché i cittadini
partecipassero a un modo alternativo di spostarsi in Città, diventandone i
protagonisti. E la bici, era il mezzo più adatto, in quanto di basso impatto
economico, ecologico, molto divertente e sano, per cominciare questa
“rivoluzione”.
Credetemi, non ho avuto lo spazio né il tempo per
spiegarmi e se oggi sono qui, è per farlo e per chiedervi di credere che c’è
bisogno della vostra partecipazione per continuare quel cambiamento che questa
Amministrazione ha iniziato, ma che per renderlo stabile necessita di un ulteriore
mandato quinquennale(COSA FAREMO).
Vogliate essere i "testimònials" del recupero di un rapporto funzionale fra la politica urbanistica e quella della mobilità per la gente e tra la gente di Trieste.
Vogliate essere i "testimònials" del recupero di un rapporto funzionale fra la politica urbanistica e quella della mobilità per la gente e tra la gente di Trieste.
Non entrerò nel merito delle tante cose da me partecipate. Solo e brevemente di quel FLASH
MOB giornaliero(atto di protesta eludendo le regole) che abbiamo praticato dal
2011 e che continuiamo tuttoggi percorrendo in bici, senza andare mai per
strada, le corsie preferenziale dei bus e gli itinerari pedonali con #PRUDENZA
, #BUONSENSO,
#BUONAEDUCAZIONE
e chiedendo #TOLLERANZA.
Quello che abbiamo fatto e che continuiamo a fare, a Trieste, come aderenti al
movimento #SALVAICICLISTI(nato come noi dal WEB) è importante, perché ha fatto
capire ai partecipanti che quella soluzione, quella forzata percorrenza lontana
dal pericoloso(e a volte mortale) traffico motorizzato, era ed è necessaria per
raggiungere il nostro obiettivo:
chiedevamo e chiediamo sicurezza(voleva e vuole dire cambiare
tutte quelle regole che non garantivano e non garantiscono ancora i ciclisti, con regole già introdotte in
Europa) e la creazione di una rete ciclabile urbana a Trieste.
A questa protesta hanno aderito studenti, lavoratori,
intere comitive e intere famiglie di nuovi ciclisti urbani, che hanno
utilizzato in tal maniera itinerari da loro creati con grande pazienza e
fantasia all’interno della Città. Senza prevaricare l’utenza pedonale, bensì,
rendendola sensibile e partecipe con tolleranza a tale protesta e, allo stesso
tempo, abituando le persone ad accettare questa gioiosa promiscua amicizia
conquistata con i pedoni, per il modo educato e delicato con cui è stata
raggiunta. Una mossa vincente che ha permesso un incremento notevole della ciclabilità(oggi
del +700%) e in continua ascesa.
Una dimostrazione che anche a Trieste, basta
trovare l’idea, il modo, il tempo per
attuarla e poi, mettendoci il cuore e grande determinazione #SEseVOLsePOLfar!
C’è ancora tanto da fare, per portarci al passo dell’Europa
civile e di alcune realtà italiane(città della bicicletta) che gradatamente
stanno parificando i ciclisti urbani ai pedoni condividendone gli itinerari e
dando ai ciclisti addirittura prelazione nel diritto di precedenza rispetto a
tutti gli altri utenti della strada(così in Danimarca).
Accantoniamo per sempre il #NosePOL
(che significa “se lamentemo, no
femo niente e spetemo che qualchedun che dovessi far, fazi”).
Ogni realtà ciclistica si prenda cura del futuro comune.
Dobbiamo darci da fare:
·
- per questo cambiamento radicale che ci sia anche qui da noi;
- per trovare sinergie e collaborazione tra di noi e con il Comune di Trieste e gli enti preposti;
- per creare i presupposti per un ulteriore aumento del numero dei ciclisti urbani e non a Trieste, e contestualmente, incrementare l’offerta/richiesta di bici in Città(Negozi Bike-friendly) e sviluppare l’indotto bici che porterà ricchezza e tanti posti di lavoro a Trieste e sul territorio;
- per impedire che Trieste ritorni ad essere ingessata da quella politica che fino al 2011 ha tutelato gli interessi di pochi a scapito della collettività, che ha atrofizzato la mente di tanti nostri concittadini dalle vedute parziali, per cui la Città ha perso negli anni tante opportunità che le si son presentate.
In questi cinque anni di mandato, Roberto Cosolini e la sua Giunta hanno operato bene(COSA ABBIAMO FATTO), anzi
benissimo, date le condizioni(5 anni di crisi di cui 2 di Spending Review).
Forse è mancata un adeguata comunicazione ed il contatto con i concittadini.
Forse Roberto Cosolini non è il sindaco dei vostri sogni, ma ha rispettato il
suo programma elettorale, non ha mollato un attimo anche in situazioni come la
Ferriera, il Nuovo Piano Regolatore, il Nuovo Piano del Traffico, il Nuovo
Piano del Commercio, il rilancio del Porto e l’avvio del recupero di Porto
Vecchio ecc. in cui i suoi predecessori avevano desistito o, peggio, avevano
creato danni alla Città.
E, per quanto riguarda la #ciclabilità, lui e la sua Giunta, hanno progettato quello che a Trieste nessuno aveva mai avuto il coraggio e la
lungimiranza nemmeno di pensare!
Facciamo squadra e con mutuo rispetto diamoci da fare
tutti insieme per la nostra meravigliosa Trieste.
Un caro saluto
Candidato consigliere comunale alle elezioni amministrative
2016
con Roberto Cosolini Sindaco.
Dopo…, tutto
il resto!
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