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sabato 22 settembre 2012

In BICI a TRIESTE

Una delle città europee più adatte a muoversi sui pedali






Negli ultimi due anni, da quandoTRIESTE in BICI ha mosso le prime pedalate, abbiamo preso per mano i ciclisti urbani che incontravamo per la strada e li abbiamo accompagnati lungo itinerari sicuri in Città facendo capire loro che era necessario unirsi in una silenziosa protesta per la propria sicurezza.
 Il“ciclopedone”(ovvero il ciclista urbano parificato al pedone) percorre gli stessi itinerari del pedone e le corsie preferenziali dei bus ove ciò non sia possibile, pedala prudente, gentile e cortese, allenandosi fin da piccolo ad avere buonsenso, tolleranza e buona educazione, per farsi accettare dai semplici pedoni, ai quali dà sempre la precedenza e assieme ad essi attraversa in bici le strisce pedonali. 
Da subitoTRIESTE in BICI si è offerta di ricorrere contro le eventuali sanzioni e, inoltre, abbiamo deciso di urgenziare una modifica delle attuali regole che prevedono sì modalità di comportamento da parte dell’utente della strada, ma che non tutelano per niente il ciclista urbano. Regole anacronistiche e superate, considerato che, in Italia e in tutta Europa, il ciclista urbano fa parte della cosiddetta “mobilità dolce”(pedoni, ciclisti) senza avere gli stessi percorsi riservati(i marciapiedi), del pedone. 
Tale protesta ha preso spunto in quanto le isole pedonali (in cui a Trieste le bici possono liberamente circolare) sono in parte sprovviste dei cartelli che le determinano e pertanto in mancanza di regole certe e sicure ... tutta la città è da considerarsi isola pedonale?
E’ da due anni che i “ciclopedoni” triestini attuano tale protesta, che ha raggiunto un ottimo livello di partecipazione e non ha provocato finora reclami, anzi, il risultato è che il numero dei ciclisti urbani è di gran lunga aumentato e i pedoni si sono abituati a questa gioiosa promiscuità.
 Per la prima volta nella storia di Trieste, la nuova Giunta Comunale(che ha aderito alla campagna #salvaiciclisti) nel Nuovo Piano del Traffico ha deciso di attuare una politica favorevole ai pedoni e ai "ciclopedoni" (nuove isole ciclopedonali anche in periferia) e ai ciclisti (ciclabili e ciclostazioni bike sharing in progetto) con un raddoppio delle corsie preferenziali per il Trasporto Pubblico e, con nuovi stalli per motocicli e parcheggi auto di cintura in periferia, ridimensionando, almeno sulla carta, il traffico privato.
 E’ stata questa la nostra politica e pertanto siamo fiduciosi di raggiungere il nostro traguardo iniziale: una RETE CICLABILE URBANA sicura, che possa garantire a tutti i triestini di raggiungere pedalando il posto di lavoro o la meta preferita in Città e ai ragazzi di andare a scuola in bicicletta. 
Ora, in occasione della Settimana Europea della Mobilità, diffondiamo queste iniziative tramite il movimento #SALVAICICLISTI al quale abbiamo aderito nel Maggio 2012.




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                                                     @triesteinbici


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