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venerdì 15 ottobre 2021

Piano Urbano Mobilità Sostenibile * efficienza, economicità, sostenibilità ambientale

 

 


 

Il #PUMS(Piano Urbano Mobilità Sostenibile) al quale abbiamo aderito e partecipato nei limiti dettati dal Covid, è stato deliberato dalla giunta Dipiazza nel mese di luglio del c.a. 

Tale Piano non ci vede d'accordo, in quanto i lavori messi in cantiere finora non hanno tenuto conto che prima era necessario combattere la congestione dovuta all'incremento del traffico veicolare che oltre a far funzionare male la Città, ha peggiorato la qualità ambientale e urbana. 

Tale Piano non doveva essere un obiettivo in sé, bensì uno strumento per raggiungere determinati obiettivi e a nostro avviso doveva:

  • integrare fortemente la pianificazione della mobilità all'interno della progettazione urbana in un'ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

  • pilotare sulla sua scia un aggiornamento del PGTU(Piano Generale del Traffico Urbano), deliberato nel 2014 dalla precedente giunta e congelato due anni dopo dall'attuale amministrazione, per assumere un progetto mobilità 2040 di una rete transitoria che investa mobilità privata e trasporto pubblico, servizi e mobilità eco-compatibile in un unico disegno che può essere costruito e completato nei prossimi anni, nel processo di trasformazione della Città che riguarda sia le funzioni che la mobilità che da esse deriva. Non ci sembra che questo Piano preveda in 10 anni un calo della produzione di CO2, bensì un incremento legato al traffico veicolare.

La quantità del traffico veicolare privato, ha determinato la congestione, ha creato un eccessiva occupazione degli spazi stradali, che spesso risultano essere di esclusivo dominio delle auto e riducono il valore dello spazio urbano. Si rende quindi necessario ridisegnare questi spazi in modo chiaro e univoco per sviluppare tipi diversi di mobilità sostenibile(ciclistica, pedonale, pubblica).

Questa amministrazione uscente ha incrementato unicamente le infrastrutture che favoriscono la mobilità basata sull'auto. Eppure, approffittando anche del Covid(e non ci voleva tanto, se c'era la volontà) a capire e a far capire ai concittadini che lo spazio a disposizione per la mobilità non è illimitato ed è difficilmente modificabile se non con interventi particolarmente complessi e soprattutto costosi. Ma la visione del sindaco Dipiazza evidentemente ha voluto e vuole questo: una mobilità basata sull'automobile che oltre ai costi che incidono pesantemente sull'economia famigliare ha tra i tanti difetti quello della non sostenibilità. E tutto ciò va a incidere anche sulla salute dei cittadini che chiedono a gran voce di restituire loro e alla Città qualità ambientale, un ambiente non stressato, sano in cui vivere.

Il sindaco Dipiazza aveva cinque anni per soddisfare la richiesta dei cittadini, per iniziare a combattere la congestione veicolare, per rendere il traffico più scorrevole e per promuovere il cambio modale su più livelli:

 

  • Promuovere le mobilità di trasporto sostenibili e alternative all'uso delle automobili(spostamenti a piedi, in bicicletta, trasporto collettivo facilitato, premiato e, perchè no, gratuito, nuova logistica urbana);
  • Limitare la circolazione degli autoveicoli privati attraverso misure dissuasive(limitazione degli ingressi nel centro storico, regolamentazione della sosta(cfr."Trieste progetto mobilità  2040");
  • Interventi e sviluppo delle infrastrutture a favore della mobilità ciclabile.

 
E qui le persone, i venticinquemila e più(da sondaggio SWG) che hanno manifestato il desiderio di far uso della bicicletta in Città, non sono stati ascoltati, in quanto,questa amministrazione, non ha mai preso in considerazione il fatto che i cittadini hanno timore di pedalare in mezzo al traffico caotico, pericoloso e arrogante di Trieste, soprattutto con i più deboli: 

l'utenza vulnerabile. Questa amministrazione(in cui ci sono anche diversi ciclisti)non ha mai nemmeno preso in considerazione di favorire una reale alternativa al trasporto motorizzato, con pari dignità del trasporto pubblico. Questa giunta non ha avuto alcun interesse a capire e far capire ai cittadini che l'hanno votata di intervenire a favore della ciclabilità, che tali interventi costano meno di quelli a favore dell'automobile e non solo per i costi , bensì anche per i benefici più favorevoli rispetto ad ogni altro intervento nel settore dei trasporti.

Gli interventi riguardanti la ciclabilità recuperano le aree urbane a condizioni di maggior vivibilità(soprattutte quelle mai prese in considerazione dal sindaco), ma con enormi vantaggi per l'intera cittadinanza, poichè riducono le situazioni critiche del traffico, l'occupazione di suolo pubblico e l'inquinamento, con evidenti benefici per la salute pubblica(chi utilizza la bicicletta dimezza il rischio di malattie quali l'infarto, l'iper tensione, il diabete). La bicicletta, anche l'e-bike a pedalata assistita adatta soprattutto per le persone anziane, taglia l'inquinamento e sopratutto i costi personali e della famiglia relativamente alle spese per i carburanti.

La mobilità ciclabile costituisce quindi un alternetiva molto concreta al trasporto individuale con gli autoveicoli per i piccoli spostamenti, a condizione che si garantiscano livelli adeguati di sicurezza personale da incidenti.

 

Ma sindaco Roberto Dipiazza, perchè nulla, nulla, proprio nulla è stato fatto in merito?

 

 

 

TRIESTE IN BICI     Il futuro è oggi.

#Wethinkgreen🌱  Cerchiamo una #mobilitànuova per non essere investiti! #mobilitàsostenibile #ambiente #salute #sicurezza per i cittadini.

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