Ringraziamo il vicesindaco
Fabiana Martini e l’assessore Elena Marchigiani per aver riunito tutte le
associazioni di ciclisti e amici della bicicletta, aderendo così a una nostra
richiesta di trovare una nuova direzione nel modo di operare.
Dal 2010 TRIESTE IN BICI promuove attività di
utilità sociali a favore degli abitanti, del territorio triestino e della
stessa Città. Ci distinguiamo da altre realtà associative per aver contribuito alla diffusione della bicicletta anche
con atti pacifici di contestazione civile(un Flash Mob giornaliero su percorsi
ciclabili sicuri da noi ideati, attuato dall’Ottobre 2010 al Settembre 2012). In
questo ultimo quadriennio sono state messe da noi in evidenza criticità
normative, di mentalità e di comportamento. E sono stati proprio i nostri modi controcorrente, la nostra
mentalità positiva e propositiva, accompagnata da buon senso e buona educazione,
a diffondere la coltura dell’accoglienza e della tolleranza tra ciclisti e pedoni,
autisti di taxi e mezzi pubblici e ad incrementare così(+500%) l'uso
della bici in Città.
Da ciclisti urbani, non solo sul tema ciclabilità, abbiamo
coinvolto l’operato dell’attuale Sindaco e Giunta Comunale. Avremmo dato
comunque il nostro sostegno indipendente anche se entrambi fossero stati di altro
credo politico. E così facendo abbiamo potuto chiedere e ottenere maggiore attenzione
dall’ente comunale, iniziando un iter di collaborazione per una politica
integrata della mobilità cittadina, anche con l’intento di voler chiedere aggiornamenti delle attuali norme, non valide a nostro avviso, per tutelare le utenze deboli della
strada.
Come portatori di interessi, della mobilità e delle altre
attività sostenibili in città, abbiamo pure partecipato al PGTU(Piano Generale
del Traffico Urbano) e al PRGC(Piano Regolatore Generale Comunale) entrambi già
approvati in Giunta e che, tempi della
burocrazia permettendo, veda l’attuazione della rete ciclabile urbana a Trieste, nostro
primo traguardo, affinchè tutti i concittadini possano raggiungere in modo
sicuro la scuola, il posto di lavoro o la meta preferita in Città.
Il 2014 è il terzo anno che partecipiamo alla SEM(Settimana Europea della Mobilità) quali partner del Comune di Trieste. Anche per
quanto riguarda la “carta dei diritti e dei doveri", per la quale l'amministrazione comunale ci ha chiesto di suggerire alcune proposte, alcune idee, riteniamo sia necessario
operare:
1)
un cambio di mentalità per risolvere anche le criticità tra gli utenti
della strada.Far cultura, rieducando i cittadini all’accoglienza, al buon senso, alla tolleranza
e alla buona educazione;
2)
un radicale ripensamento, che abbia come obiettivo quello di elevare
il livello di accessibilità di tutti i cittadini alle risorse della Città e la
possibilità per tutti di arrivare facilmente nei luoghi di interesse;
3) scelte strategiche
che sostengano le persone che quotidianamente si muovono in città usando i
mezzi pubblici, le bici, le proprie gambe e dando a chi usa l’automobile o
altro mezzo a motore l’opportunità di scegliere un’alternativa più efficiente,
più sicura, più economica, meno inquinante.
Inoltre proponiamo e chiediamo che:
4)
nella
progettazione di nuovi itinerari viari vengano presi in grande considerazione quei percorsi
ciclabili da noi ideati in Città con il nostro Flash Mob giornaliero a partire
dal 2010. Tali itinerari sicuri, ma non a norma, che i
ciclisti gestiscono autonomamente e percorrono in barba alle regole, ormai da
quella data, sono attualmente portatori di notevole traffico. Raccomandiamo,
pertanto, di cercare e di trovare ogni possibilità per regolarizzarli;
5) le piste ciclabili siano tutte
bisenso e vengano attuate solo dove strettamente necessarie, e sempre
accompagnate da attiguo percorso pedonale, per favorire la socializzazione;
6) alcune zone “pedonalizzate” potrebbero
essere immaginate come aree cuore di alcuni progetti rionali più ampi di
“traffic calming” con soluzioni quali le “isole ambientali” e le “zone
30” in modo che lo spazio della strada sia dedicato in modo prevalente(ma non
esclusivo) alle attività non veicolari.
Se ciò
avverrà in maniera contestuale, molto probabile si appianeranno pure almeno in parte, le criticità
attualmente presenti sulle strade.
I cittadini toccheranno con mano l’avvenuto ribaltamento della gerarchia di circolazione, in cui i mezzi
motorizzati scendono all’ultimo dei posti, mentre bambini che giocano,
disabili, pedoni e biciclette salgono ai
primi.
Ciò restituirà la Città ai suoi abitanti e procurerà ai
triestini un notevole salto in avanti della qualità della vita, e quindi, un
futuro migliore per tutti!
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