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venerdì 29 agosto 2014

A #Trieste un notevole salto in avanti della qualità della vita e un futuro migliore per tutti!



Ringraziamo il vicesindaco Fabiana Martini e l’assessore Elena Marchigiani per aver riunito tutte le associazioni di ciclisti e amici della bicicletta, aderendo così a una nostra richiesta di trovare una nuova direzione nel modo di operare. 








Dal 2010 TRIESTE IN BICI promuove attività di utilità sociali a favore degli abitanti, del territorio triestino e della stessa Città. Ci distinguiamo da altre realtà associative per aver contribuito alla diffusione della bicicletta anche con atti pacifici di contestazione civile(un Flash Mob giornaliero su percorsi ciclabili sicuri da noi ideati, attuato dall’Ottobre 2010 al Settembre 2012). In questo ultimo quadriennio sono state messe da noi in evidenza criticità normative, di mentalità e di comportamento. E sono stati proprio i nostri modi controcorrente, la nostra mentalità positiva e propositiva, accompagnata da buon senso e buona educazione, a diffondere la coltura dell’accoglienza e della tolleranza tra ciclisti e pedoni, autisti di taxi e mezzi pubblici e ad incrementare così(+500%) l'uso della bici in Città. 

Da ciclisti urbani, non solo sul tema ciclabilità, abbiamo coinvolto l’operato dell’attuale Sindaco e Giunta Comunale. Avremmo dato comunque il nostro sostegno indipendente anche se entrambi fossero stati di altro credo politico. E così facendo abbiamo potuto chiedere e ottenere maggiore attenzione dall’ente comunale, iniziando un iter di collaborazione per una politica integrata della mobilità cittadina, anche con l’intento di voler chiedere aggiornamenti delle attuali norme, non valide a nostro avviso, per tutelare le utenze deboli della strada.

Come portatori di interessi, della mobilità e delle altre attività sostenibili in città, abbiamo pure partecipato al PGTU(Piano Generale del Traffico Urbano) e al PRGC(Piano Regolatore Generale Comunale) entrambi già approvati in Giunta  e che, tempi della burocrazia permettendo, veda l’attuazione della rete ciclabile urbana a Trieste, nostro primo traguardo, affinchè tutti i concittadini possano raggiungere in modo sicuro la scuola, il posto di lavoro o la meta preferita in Città. 

Il 2014 è il terzo anno che partecipiamo alla SEM(Settimana Europea della Mobilità) quali partner del Comune di Trieste. Anche per quanto riguarda la “carta dei diritti e dei doveri", per la quale l'amministrazione comunale ci ha chiesto di suggerire alcune proposte, alcune idee, riteniamo sia necessario operare:

1)     un cambio di mentalità per risolvere anche le criticità tra gli utenti della strada.Far cultura, rieducando i cittadini all’accoglienza, al buon senso, alla tolleranza e alla buona educazione;

2)     un radicale ripensamento, che abbia come obiettivo quello di elevare il livello di accessibilità di tutti i cittadini alle risorse della Città e la possibilità per tutti di arrivare facilmente nei luoghi di interesse;

3)     scelte strategiche che sostengano le persone che quotidianamente si muovono in città usando i mezzi pubblici, le bici, le proprie gambe e dando a chi usa l’automobile o altro mezzo a motore l’opportunità di scegliere un’alternativa più efficiente, più sicura, più economica, meno inquinante.

Inoltre proponiamo e chiediamo che:         



4)     nella progettazione di nuovi itinerari viari vengano presi in grande considerazione quei percorsi ciclabili da noi ideati in Città con il nostro Flash Mob giornaliero a partire dal 2010. Tali itinerari sicuri, ma non a norma, che i ciclisti gestiscono autonomamente e percorrono in barba alle regole, ormai da quella data, sono attualmente portatori di notevole traffico. Raccomandiamo, pertanto, di cercare e di trovare ogni possibilità per regolarizzarli;
5)     le piste ciclabili siano tutte bisenso e vengano attuate solo dove strettamente necessarie, e sempre accompagnate da attiguo percorso pedonale, per favorire la socializzazione;
6)     alcune zone “pedonalizzate” potrebbero essere immaginate come aree cuore di alcuni progetti rionali più ampi di “traffic calming”  con  soluzioni quali le “isole ambientali” e le “zone 30” in modo che lo spazio della strada sia dedicato in modo prevalente(ma non esclusivo) alle attività non veicolari.
    


Se ciò avverrà in maniera contestuale, molto probabile si appianeranno pure almeno in parte, le criticità attualmente presenti sulle strade.
I cittadini toccheranno con mano l’avvenuto ribaltamento della gerarchia di circolazione, in cui i mezzi motorizzati scendono all’ultimo dei posti, mentre bambini che giocano, disabili, pedoni e biciclette salgono ai  primi.

Ciò restituirà la Città ai suoi abitanti e procurerà ai triestini un notevole salto in avanti della qualità della vita, e quindi, un futuro migliore per tutti!




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