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giovedì 26 settembre 2013

Trieste in bici, una delle città europee più adatte a muoversi sui pedali

                  



Fin dall’Ottobre  2010, da quando TRIESTE IN BICI ha mosso le sue prime pedalate, abbiamo preso per mano tutti i ciclisti che incontravamo per la strada e li abbiamo accompagnati lungo percorsi disegnati dalla nostra esperienza, facendo capire che quella soluzione, quella forzata percorrenza lontana dal pericoloso traffico motorizzato, era necessaria affinché la loro sicurezza venisse presto salvaguardata dalla creazione del nostro 1° obiettivo:



Ci siamo tutti uniti in una protesta silenziosa, un flash mob giornaliero e continuato in cui i “ciclopedoni”(ciclisti urbani parificati ai pedoni)  hanno iniziato a percorrere gli itinerari pedonali con prudenza, buon senso, tolleranza e buona educazione. 
Studenti, lavoratori, intere comitive e intere famiglie di ciclisti han pedalato per tali itinerari e in tal maniera all’interno della Città, non prevaricando l’utenza pedonale bensì rendendola sensibile e partecipe a tale protesta e, allo stesso tempo, abituando le persone ad accettare questa gioiosa promiscuità. Poi, per poter rendere continuativi e quindi sicuri tali itinerari, abbiamo ampliato il raggio del nostro Flash Mob "usurpando", a fin di bene, pure le corsie preferenziali dei bus.


Questa conquistata promiscuità con i pedoni è stata possibile per il modo educato e delicato con cui è stata raggiunta. Una mossa vincente che ha permesso  un incremento della ciclabilità del + 500%, una dimostrazione che anche a Trieste “se se vol se pol far “, basta trovare l’idea, il modo e il tempo per attuarla.


Nel 2011 è nato l’OMS(Osservatorio sulla Mobilità Sostenibile) ente, di cui facciamo parte con altre associazioni, con il quale abbiamo partecipato alla stesura del Nuovo PGTU(Piano Generale del Traffico Urbano) con cui la nuova Giunta Comunale  ha adottato misure per ridurre il traffico privato in Città , con nuovi stalli per motocicli al di fuori del centro storico pedonalizzato e parcheggi auto di cintura in periferia, attuando nel contempo politiche favorevoli al Trasporto Pubblico, con il raddoppio delle corsie preferenziali per i bus e alla mobilità dolce(pedoni e ciclisti) con nuove isole pedonali, nuovi percorsi ciclabili e ciclostazioni bike sharing in progetto: disegno per una rete ciclabile portante, sicura e interconnessa che garantirà a tutti i ciclisti di poter raggiungere la scuola, il posto di lavoro, la meta preferita in Città o le località vicine e l’altopiano carsico.



                                             ilfuturo è oggi


                                                               
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                       aderente  al  movimento #SALVAICICLISTI

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