Fin dall’Ottobre 2010, da quando TRIESTE IN BICI ha mosso le sue prime pedalate, abbiamo preso per mano tutti i ciclisti che incontravamo per la strada e li abbiamo accompagnati lungo percorsi disegnati dalla nostra esperienza, facendo capire che quella soluzione, quella forzata percorrenza lontana dal pericoloso traffico motorizzato, era necessaria affinché la loro sicurezza venisse presto salvaguardata dalla creazione del nostro 1° obiettivo:
Ci siamo tutti uniti in una protesta silenziosa, un flash
mob giornaliero e continuato in cui i
“ciclopedoni”(ciclisti
urbani parificati ai pedoni) hanno iniziato a percorrere gli itinerari
pedonali con prudenza, buon senso, tolleranza e buona educazione.
Studenti,
lavoratori, intere comitive e intere famiglie di ciclisti han pedalato per tali
itinerari e in tal maniera all’interno della Città, non prevaricando l’utenza
pedonale bensì rendendola sensibile e partecipe a tale protesta e, allo stesso
tempo, abituando le persone ad accettare questa gioiosa promiscuità. Poi, per
poter rendere continuativi e quindi sicuri tali itinerari, abbiamo ampliato il raggio del nostro Flash
Mob "usurpando", a fin di bene, pure le corsie preferenziali dei bus.
Questa conquistata promiscuità con i pedoni è stata
possibile per il modo educato e delicato con cui è stata raggiunta. Una mossa
vincente che ha permesso un incremento
della ciclabilità del + 500%, una dimostrazione che anche a Trieste “se se vol
se pol far “, basta trovare l’idea, il modo e il tempo per attuarla.
Nel 2011 è nato l’OMS(Osservatorio
sulla Mobilità Sostenibile) ente, di cui facciamo parte con altre associazioni,
con il quale abbiamo partecipato alla stesura del Nuovo PGTU(Piano Generale del
Traffico Urbano) con cui la nuova Giunta Comunale ha adottato misure per ridurre il traffico
privato in Città , con nuovi stalli per motocicli al di fuori del centro
storico pedonalizzato e parcheggi auto di cintura in periferia, attuando nel
contempo politiche favorevoli al Trasporto Pubblico, con il raddoppio delle
corsie preferenziali per i bus e alla mobilità dolce(pedoni e ciclisti) con
nuove isole pedonali, nuovi percorsi ciclabili e ciclostazioni bike sharing in
progetto: disegno per una rete ciclabile portante, sicura e interconnessa che
garantirà a tutti i ciclisti di poter raggiungere la scuola, il posto di lavoro,
la meta preferita in Città o le località vicine e l’altopiano carsico.
Nessun commento:
Posta un commento
Policy di TRIESTE in BICI
I vostri commenti sono i benvenuti, vi chiedo solo di non usare un linguaggio inappropriato, di non pubblicare messaggi promozionali o non pertinenti all'argomento del post e di firmare sempre il vostro commento con il vostro nome.